Pranoterapia

La pranoterapia – pranopratica è una delle più antiche forme di cura che l’uomo abbia mai sperimentato. Pranoterapia significa “cura mediante l’utilizzo del prana”. PRANA è una parola sancrita che vuol dire “soffio vitale”, responsabile del mantenimento della salute e della vita. Quando un Guaritore appone le sue mani sull’organismo di un malato, spesso questa persona percepisce ciò che è comunemente definito “calore”. In fisica l’azione energetica prodotta dagli elettroni che sono trasmessi attraverso stimoli cerebrali all’organismo dell’ammalato viene definita effetto Joule.
Il pranoterapeuta è una persona dotata di un campo elettromagnetico più potente della norma, che riesce ad influenzare il corrispettivo del paziente, ottenendo in esso modificazioni significative.
Il campo energetico umano, o aura, può essere descritto come un corpo luminoso che circonda e compenetra il corpo fisico e che emette radiazioni del tutto caratteristiche. E’ diviso in diversi strati che si irradiano dal corpo e divengono sempre più sottili a mano a mano che si procede verso l’esterno, aumentando di frequenza le loro vibrazioni.
Le riprese funzionali energetiche che permettono di ristabilire la salute ottimale dell’ammalato tramite le facoltà pranoterapiche seguono le leggi della Psicobiofisica, la Scienza fondata dal famoso scienziato plurilaureato l’Ing. Prof. Dott. Marco Todeschini, proposto più volte per il premio Nobel della Fisica. Egli ha dimostrato come ogni azione nell’uomo è in funzione di tre componenti: Psichica, Biologica e Fisica che nel Guaritore devono essere ottimali.

 

Durante una seduta il pranoterapeuta effettua contemporaneamente quattro tipi di azioni:

-Trasmissione di biofotoni dal cervello;
-Trasmissione del flusso bioelettrico dalle mani;
-Trasmissione del bioplasma per via transdermica;
-Azione di assorbimento delle energie negative.

 

COME AVVIENE LA TRASMISSIONE DEL FLUSSO BIORADIANTE:

PSICHICA: Per Biorisonanza Cerebrale il Guaritore trasmette ad ogni secondo dei biofotoni all’attività cerebrale e cellulare organica del paziente, vale a dire dei campi elettromagnetici pulsanti e penetranti di potenzialità variabile principalmente nelle frequenze fra 0.5 e 80 Hz per il cervello e per gli organi. Ciò permette la riattivazione bioelettrica e biochimica funzionale cellulare ottenendo una ripresa ottimale delle attività cerebro-organiche.

BIOLOGICA: Per via transdermica (come avviene per i cerotti applicati al corpo); il Guaritore apponendo le mani sul paziente trasferisce, attraverso i suoi meridiani energetici, le attività chimiche utili a ripristinare le funzioni organiche.
(Le verifiche di laboratorio eseguite presso l’Università degli Studi di Milano nel settore di bioclimatologia dal Prof. Ansaloni e dalla Prof.ssa Vecchi lo confermano. Si è potuto documentare che il flusso bioradiante rigenera le attività colloidali presenti nell’organismo ammalato.)

FISICA: Mediante la trasmissione di elettroni dalle mani del Guaritore, con azione più o meno intensa e prolungata, utilizzando precise metodiche necessarie a normalizzare l’attività bioelettrica cellulare nel paziente. Sia le tecniche che le metodiche pranoterapiche sono insegnate nelle varie scuole dalle Associazioni che abilitano all’esercizio dell’attività di Biopranoterapeuta professionale operatore in prano-pratica.

(A.N.P.S.I)